L’Amministrazione comunale di Portobuffolè, uno fra i più prestigiosi borghi storici d’Italia, prosegue il ciclo dedicato agli artisti storicizzati del Veneto con la mostra FERRUCCIO GARD /Il piacere del colore, a cura di Giorgio Baldo; saranno esposte nel Museo Casa Gaia da Camino, dal 12 marzo al 31 maggio, 40 opere rappresentative dei diversi periodi della lunga avventura artistica di Ferruccio Gard, a partire dal 1969 sino ai giorni nostri.
Ferruccio Gard, già fra i protagonisti dagli anni settanta dell’arte programmata e cinetica, è uno degli esponenti più noti del nuovo astrattismo, pur continuando la sua ricerca anche nell’ambito della optical art.
L’artista ha appena concluso, a dicembre del 2015, una prestigiosa mostra antologica alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, curata da Gabriella Belli e organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia nella quale è stato possibile seguire l’affascinante percorso della sua ricerca sul tema del colore e della forma, a partire dagli esordi degli anni ’70 sino ad arrivare alle creazioni degli ultimi anni.
Ricordiamo alcuni altri dei suoi numerosi e importantissimi riconoscimenti.
Ha partecipato a sei Biennali di Venezia (1982,1986, 1995, 2007, 2009 e 2011) e all’XI Quadriennale di Roma (1986). Nel 2011 è stato fra gli artisti chiamati a rappresentare ufficialmente l’Italia al Padiglione Nazionale Italia (Arsenale di Venezia), curato da Vittorio Sgarbi alla 54. Biennale Internazionale di Venezia. Nel 2012, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (GNAM), è stato presente alla più importante mostra sinora realizzata in Europa sull’arte programmata, cinetica e optical.
“L’Amministrazione Comunale di Portobuffolè – sottolinea in catalogo il Sindaco Andrea Susana – è pertanto orgogliosa e onorata di aver potuto organizzare con lui una esposizione delle sue opere nel nostro piccolo Comune al Museo di Casa Gaia da Camino; siamo certi che la storia, l’architettura e la bella pittura degli affreschi che ancora vivono al suo interno e che per alcuni mesi dialogheranno con la sua arte, riusciranno a far percepire nella sua pittura in modo ancora più profondo quel piacere del colore che il titolo della mostra felicemente evoca”.